GP di Merano
Merano
Merano
Il leone, la strega e l’armadio
Da piccolo ero uno di quei bambini a cui piaceva calciare un pallone. Adoravo molto anche trasformare un pezzo di legno in qualsiasi cosa la fantasia mi suggerisse di fare. Diciamo anche che non fossi propriamente un secchione: la lettura per me era relegata a quei rari momenti in cui dovevo sostenere un'interrogazione e per lo più facevo sfoggio della conoscenza dei Bignami letti il giorno prima. Tuttavia, c’è un libro che probabilmente per obbligo scolastico ho letto dalla prima pagina all'ultima, senza fermarmi all'introduzione.
Trattasi delle "Cronache di Narnia - Il leone, la strega e l’armadio".
Per la pubblicazione del presente articolo si ringrazia l’amico Fabrizio e tutta Fotopress Arigossi, dove potrete trovare tutte le fotografie del GP di Merano e delle corse svolte presso l’Ippodromo di Maia.
"Chiedimi di mostrarti poesia in movimento, e ti mostrerò un cavallo"
— Ben Johnson
L'invito di Anna
Immagino che più o meno tutti abbiate letto Le Cronache di Narnia, o che almeno ne abbiate sentito parlare. Racconta di questi ragazzi annoiati dal semplice scorrere del tempo che scoprono un passaggio segreto nella loro cabina armadio. Il passaggio li porta in un mondo parallelo fantastico, fuori dal tempo e dallo spazio.
Ora immaginatevi questa sensazione, ma ambientata all’Ippodromo di Merano. Quando Anna, Fabrizio e la loro famiglia ci hanno chiesto aiuto per fotografare il Gran Premio di Merano, credevamo che si trattasse di fotografia sportiva.
Invece no, nulla di più lontano e distante dalla realtà. Come quei quattro ragazzi del libro, una volta superati i cancelli dell’ippodromo di Merano per noi è stato come varcare il confine tra il nostro mondo ed un altro, al di fuori del tempo e dello spazio. Ci siamo sentiti catapultati in un mondo dove sfarzo ed eleganza si mescolano a tensione e adrenalina. Un mondo dove l’emozione dei fantini per la gara si incastra perfettamente nei vistosi cappelli e nei lussureggianti vestiti degni della corte reale inglese. Insomma, in questo mondo che trasuda Inghilterra di fine ‘800 sfilano bellissime signore accompagnate dai mariti, in una pungente aria di normalità ed euforia.
Un altro mondo nel mondo
Un altro mondo o meglio, un mondo appartenente ad un’altra epoca che vive e si manifesta per qualche giorno nella nostra. Questa realtà fa da cornice alla gara più importante dell’anno dove cavalli e fantini gareggiano fino all’ultimo salto. L’errore, anche in questo caso, è concepirla solamente come una gara.
Nascosti tra le siepi del gigantesco ippodromo si sente un boato, poi il silenzio. Il rumore degli zoccoli, nonostante l’erba che ne attutisce l’impatto, si fa sempre più forte. La terra inizia a vibrare, poi a tremare. Qualche secondo di sospensione e nell’attimo stesso in cui pensi sia tutto finito: eccoli lì! Volano in sfilata davanti al tuo obiettivo, sopra gli ostacoli. Non paghi della loro maestosità eccoli darsi battaglia, continuano a correre e saltare, correre e saltare. Fino al traguardo.
Le nostre nicchie nelle siepi
Rintanati all’interno delle nostre nicchie nelle siepi, possiamo garantirvi che è uno spettacolo incredibile. Abbiamo avuto il privilegio di osservare, vivere e fotografare da un paio di metri di distanza tutta questa meraviglia e siamo certi di una cosa: se qualcuno ci chiedesse mai di mostrare poesia in movimento, mostreremmo sicuramente queste fotografie.